L'invito, Ruth Ware, 2015
Tutti
noi sogniamo il matrimonio (o almeno la maggior parte di noi!) e tutte noi
donne desideriamo un addio al nubilato con i fiocchi.
Chi
invitare a questo evento? Come scegliere le persone più adatte per questa
festa?
Questo
libro inizia con l’arrivo di una mail.
Nora,
scrittrice, riceve una mail una mattina come tante altre. Con questa mail, le
viene chiesto di partecipare all’addio nubilato della sua ex migliore amica,
Claire.
Claire,
la migliore amica del college, l’amica del cuore, l’amica cui con condividere
tutto fino a quando quel rapporto così forte, si spezza.
Dopo
10 anni di assenza nella sua mente, ritorna tumultuosamente nei ricordi,
rivangando memorie e dolori passati.
Partecipare
o non partecipare?
L’organizzatrice
dell’evento non è la diretta interessata, ma la nuova amica di avventure, Flo.
Dopo
vari tentennamenti, la decisione di andare. Di partecipare insieme ad altri 5
compagni.
Cinque
donne e un uomo.
La
location? La Casa di vetro. Stanebridge
Road. Una casa, un cubo di vetro, immerso in un bosco, lontano e distante
dal mondo, circondata da alti alberi, arbusti nel gelido inverno inglese, di
proprietà della zia di Flo, amica devota della neosposa.
Ed
eccoli, tutti li, insieme davanti a un camino in un salone: Flo,
l’organizzatrice, Clare, la festeggiata, Nina, l’amica del college, diventata
dottoressa, dagli atteggiamenti bruschi e provocatori; Tom, amico della futura
sposa e sceneggiatore di teatro con un marito regista, Melanie, neo mamma
apprensiva, alle prese con la sua prima uscita lontana da casa dopo la nascita
del suo primo genito. E Leo, che un tempo era Lee, ma che ora odia essere
chiamata così, odia i ricordi, odia pensare alla sua vecchia vita e con una
domanda che l’assilla: “Perché io?”
Tanti
segreti, amicizie nuove e vecchie, domande a cui mai nessuno è riuscito a dare
una risposta. Il tutto circondato da un addio nubilato atipico, tra alcol,
cocaina e pizzette riscaldate. Un salotto illuminato da un antico camino,
circondato da cimeli di famiglia, quali in particolare un fucile caricato a
salve di cui si serve la vecchia zia “per
scacciare i conigli che si mangiano i bulbi e che scavano buche nel giardino.
Gli spara addosso dalle porte-finestre”.
Fino
a quando questo finto quadretto idilliaco si trasforma in un brutto sogno da
cui è quasi impossibile uscire.
Primo
libro di Ruth Ware, autrice de “La donna della cabina numero 10”.
Denominatori
comuni: un unico luogo. Persone rinchiuse tutte insieme, così diversi ma così
intrecciati tra di loro. Tante storie che in apparenza nulla sembrano avere in
comune. Sono proprio questi gli ingredienti che ipnotizzano alla lettura di
questo thriller.
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