La ragazza di prima, Jp Delaney, 2017
Jane
ha deciso di affittare una casa. Ha bisogno di un’abitazione nuova, qualcosa
che sia diverso da tutto il resto. Camille, l’agente immobiliare decide, dopo
tanti tentativi invani, di mostrarle la casa di Folgate Street 1.
Un
piccolo cubo di cemento, essenziale, unica nel suo genere; niente mobili a vista,
una vetrata, pietre ovunque, una scala senza fronzoli. Jane si accorge subito
della stranezza di quella casa, la voglia di provare a vivere in una realtà
completamente diversa, la voglia di cambiare del tutto dopo il suo lutto, è
tanta e accetta. Ma Camille l’avvisa: dovrà superare un test, dovrà leggere un
Regolamento e rispondere a un questionario lunghissimo che il proprietario
della casa (un architetto stravagante) pone, a tutti i nuovi affittuari. Jane
accetta la sfida. E la vince.
Emma
e Simon hanno assolutamente bisogno di cambiare casa. Emma è rimasta spaventata
dalla rapina di cui è stata vittima. Ha bisogno di un cambiamento, di una casa
sicura, con sistemi di sicurezza all’avanguardia. Marc, l’agente immobiliare
mostra la casa-cubo di Folgate Street 1. Simon rimane estasiato dalla
tecnologia del piccolo cubo, rimane folgorato da Governate, un sistema
computerizzato che decide tutto per gli inquilini, che riesce a cambiare la
luce in base alla stagione, che riconosce chi entra e chi esce da casa, che
memorizza la temperatura dell’acqua della doccia. Ma manca solo un ostacolo:
passare il test di Edward Monkford. Il contratto da firmare è insolito,
composto da clausole restrittive e da condizioni che, se violate, faranno sì
che i coinquilini dovranno abbandonare l’abitazione.
Tentano
questa nuova avventura e riescono nell’intento. Si trasferiranno in Folgate
Street 1.
Edward
ha bisogno di controllare la realtà che lo circonda, ha bisogno di dimenticare
il lutto famigliare che l’ha colpito. Non vuole più vivere in quella casa che
aveva costruito per Elizabeth e Max. Non vuole saperne niente: ha deciso che
l’affitterà a un prezzo basso, ma non senza condizioni. Le sue condizioni.
“L’inchiesta
sulla morte di una ragazza si conclude con un verdetto aperto: l’inchiesta
sulla morte di Emma Matthews, 26 anni, trovata morta il luglio scorso nella
casa di Folgate Street che aveva affittato, si è conclusa con un verdetto
aperto, nonostante il processo fosse stato aggiornato e alla polizia fosse
stato concesso un prolungamento di indagine di sei mesi”.
Vorrei
dirvi di più su questo libro, ma vi assicuro non posso, non riesco e non voglio.
Voglio che lo leggiate. Questa sarà considerata una recensione anomala e vi do
ragione, ma ci sono dei thriller cosi empatici, così ansiosi, dal genere così
unico, dal passo felpato, silenziosi ma inesorabili, che non possono essere
raccontati. Tutti noi amanti della lettura, leggiamo la trama del libro, ma in
questo caso, la vostra lettura, in piedi, in libreria, sarà solo l’inizio di un
viaggio da cui sembra impossibile tornare. Non posso davvero dirvi di più.
Leggetelo e quando chiuderete il libro, ripercorretelo, pensando a quanto vi ha
stupito.
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