Valeria in bianco e nero, Elísabet Benavent, 2017

Eccola lì, pronta per preparare le valigie per l’addio al nubilato di una delle sue migliore amica (la meta ovviamente è stata scelta dalla trasgressiva Lola), il pensiero però a quel reggiseno rosa sintetico (si può acquistare un reggiseno rosa SINTETICO?!).
Una mini vacanza nella città europea dei tulipani, tra migliori amiche, per promettersi concretezza, felicità e amicizia per sempre.
Un ritorno all’aeroporto caloroso per la futura sposa dal marito perfetto, un ritorno con idee chiare (non per tutto), per le restanti partecipanti.
Così inizia il terzo episodio di Valeria, tra la sofferenza e l’amore malato per quell’uomo che le ha rubato l’anima mesi prima, tra la soddisfazione di una nuova conoscenza (piccante come sempre) con quello scrittore bello (ma non troppo) affascinante e maledettamente sexy.
Lola impegnata in un corso di cinese per provare a reprimere gli istinti sessuali primordiali che da sempre la caratterizzano (dai ragazze, non ci riuscirà mai e poi si sa nelle pause tra una lezione e l’altra, c’è sempre la possibilità di nuove conoscenze, forse questa volta determinanti!) e una Nerea che da frigida si trasformerà in tiepida e finalmente felice, con nuovi progetti in vista.
Una gita in Asturia per Valeria, al freddo ma molto calorosa, il compleanno dell’anno, per festeggiare i venti e fischia di Lola, una Carmen spaventata ma innamorata ed una Nerea fasciata in un vestitino sexy e piena di sé.

Una nuova consapevolezza per Valeria: non riesce più a vedere le sfumature, vedrà solo il bianco e il nero e dovrà scegliere il colore che meglio la completa.

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