Agatha Raisin e il veterinario crudele

Con il viso rosso e qualche ruga in più a causa del sole preso su quell’isola esotica alla ricerca del vicino di casa perduto, Agatha corse a riprende il suo adorato micio alla pensione per animali.
Dopo qualche giorno dal suo ritorno, le giunse voce di un nuovo abitante nei Cotswold: un nuovo veterinario, Paul Bladen, aveva aperto la sua clinica per animali.
Si vociferava che fosse un personaggio alquanto affascinante e cosa c’è di meglio che una visitina per il suo gatto e per la l’autostima di quella donna in pensione anticipata?
“Era un bell’uomo sulla quarantina con una chioma folta e ondulata di capelli biondi spruzzati di grigio, occhi a nocciola che strizzava come per difendersi dal sole del deserto, una bocca ben disegnata e piuttosto dolce e il mento squadrato”. I modi erano troppo burberi secondo Agatha; così prese il povero Hodge, gatto vittima della sua stessa padrona e sanissimo in salute e lo tolse dalle mani di quel veterinario.
La visita ebbe come premio finale un invito a cena da parte del veterinario sexy.
Il sesto senso dell’ex PR tuttavia, aveva ragione: non è tutto oro quel che luccica: così, qualche giorno dopo, il povero Paul Bladen venne ritrovato morto e anche la signora Joseph ebbe lo stesso destino fatale.
Morti diverse, accidentali o omicidi?
Per Agatha è l’occasione della vita: un indagine a fianco del vicino di casa James Lacey.
Due dilettanti in cerca di un presunto assassino, tra le dame di Carsely, tra le affascinanti pretendenti dell’ex colonnello, tra gatti e animali, tra un gin forte e una sigaretta, tra un rimprovero e l’altro da parte dell’ormai amico Bill Wong, appartenente alla polizia.

Insomma un’indagine alla Agatha Raisin.

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