Fiori sopra l'inferno, Ilaria Tuti
“L’uomo primitivo
sopravvive in noi, così come ogni gruppo umano può ricostruire l’orda primitiva”.
Freud
non riuscivano a trovarli. Avevano trovato il corpo in mezzo
a quella coltre di neve ma non gli occhi.
Il Commissario Battaglia e il nuovo arrivato Marini fecero
fatica a comprendere.
Uno strano delitto aveva sconvolto la piccola comunità di
Travenì.
Piccolo paese a ridosso delle montagne i cui cittadini erano
impegnati a impedire l’installazione di un nuovo impianto sciistico.
Per il commissario Battaglia invece, la priorità era scovare
chi aveva ucciso quell’uomo.
Lucia diceva sempre a mamma e papà: nel bosco vedeva un
fantasma.
Mai nessuno tuttavia aveva il tempo e la voglia per
ascoltarla.
Solo gli amici di sempre, Mathias, Diego e Oliver, erano per
lei i suoi migliori confidenti, la sua vera famiglia.
Quell’uomo doveva capire come funzionavano: due corpi, due
figure.
La prima non reagiva agli istinti come ci si poteva
aspettare.
La seconda rappresentava il “Padre”. La forza.
La vita e la sopravvivenza nonostante tutto.
Era necessario agire. Subito.
A Travenì nessuno sa niente, nessuno ha segreti. Una
comunità chiusa in se stessa, dove tutti conoscono di tutto senza mai puntare
il dito contro gli altri.
Ma davvero può essere
così? Si chiese il Commissario Battaglia.
Non poteva essere.
Sopra ci siamo noi. Sotto è l’inferno. I fiori in superficie
crescono.
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