Il morto in piazza, Ben Pastor, Sellerio Editore 2005 - riedizione Sellerio 2017

Rieccomi caduto preda del fascino elegante che contraddistingue il blu inconfondibile sulle copertine Sellerio. Il libro recensito oggi è l’ultimo in ordine cronologico (ma solo perché ripubblicato quest’anno, il titolo in realtà è del 2005) regalato ai fedeli lettoridalla penna prolifica della scrittrice italo-americana Ben Pastor(all’anagrafe Maria Verbena Volpi); con protagonista l’ufficiale in carriera dell’esercito tedesco Martin Bora, collaboratore dei servizi segreti e, a mio modesto parere, personaggio riuscitissimo se ce n’è uno. Di lui chi ha già gustato gli intriganti thriller della Pastorambientati per lo più durante l’intricato scenario del secondo conflitto mondiale, sa già tutto. Per chi invece “non ha ancora avuto il piacere vi potete immaginare un ragazzo slanciato, dal fisico atletico oltre il metro e novanta, l’aspetto sempre impeccabile come si confà naturalmente al rango e alla professione, lo sguardo acuto, attento ai minimi particolari,portato in giro da taglienti occhi verdi. Lo caratterizzano uno spiccato senso del dovere, unito a un’etica che ne rende conflittuale il giuramento di servire il proprio Paese da soldato con la consapevolezza critica e repulsiva verso l’ideologia che essoguida nei suoi anni di servizio. Posizioni avverse che non sempre riesce a celare e che gli causeranno non pochi problemi col braccio armato del partito nazista: le SS. In questo capitolo, ambientato nel 1944 lo ritroviamo in Centro Italia, la guerra sta volgendo su più fronti al peggio per la Germania e l’esercito tedesco sta risalendo lentamente ma inesorabilmente la penisola incalzato dalle truppe alleate sbarcate in Sicilia proprio durante la settimana che costituisce l’arco temporale delle vicende narrate. Bora sta per aggregarsi a un reggimento di recente assegnazione quando è incaricato di una delicatissima missione, recuperare documenti di vitale importanza ed evitare che cadano nelle mani sbagliate. Dall’esito della missione potrebbe dipendere il destino di ciò che resterebbe dell’Italia, già duramente provata da anni di conflitto. La destinazione è Faracruci, borgo di poche anime arroccato nei pressi del Gran Sasso. Un paese dimenticato da tutti, anche dalla guerra, dove la povera gente continua tutto sommato a condurre un’esistenza nei limiti della normalità. Normalità scompaginata dall’arrivo del nostro tenente, solo, con una missione da compiere e tutte le intenzioni di portarla a termine. I documenti, un carteggio privato tra Mussolini e Churchill, sarebbero, secondo le informazioni in possesso dei servizi segreti tedeschi, nelle mani di un confinato politico vecchia conoscenza del Duce, al quale lo stesso dittatore avrebbe consegnato le lettere in occasione della prigionia dell’anno precedente presso il vicino albergo di Campo Imperatore.
Come se già la difficoltà di farsi rivelare l’esatta ubicazione del nascondiglio delle lettere non bastassero, il giorno dopo l’arrivo di Bora in paese ecco che viene rinvenuto nella piazzetta centrale il cadavere di un ragazzo la cui identità è ignota a tutti (o così si vorrebbe far credere). Lo spirito investigativo di Bora lo spinge adoccuparsi parallelamente anche del delitto. Il risultato è un giallo molto piacevole offerto nel pieno stile della Pastor, le descrizioni dettagliate delle situazioni catapultano il lettore nell’atmosfera ovattata del piccolo paese, protagonista a sua volta del libro. L’autrice si è concessa, passatemi il termine, “un ritorno a casa” se è vero che gli antenati erano d’origine abruzzese, e lo fa a modo suo, con una narrativa piacevolmente articolata che non lascia nulla al caso, tanto più in un libro giallo storico, genere del quale è sicuramente una delle maggiori rappresentanti contemporanee. L’uso ricorrente di parole dialettali, le tradizioni religiose e laiche, l’animo ingenuo di questa popolazione povera ma ospitale, non per questo meno interessante letterariamente. La provincia che diventa scenario di guerra, il microcosmo che ospita eccezionalmente le grandi vicende della storia. L’autrice ci regala questo già da un po’ attraverso i suoi personaggi unici, che aspettate ad andare a conoscerli? 
Se questo vi è piaciuto ne proporremo altri della stessa serie ;)

Commenti

  1. Bellissimo, a mio parere uno dei migliori della serie! Sono una grande fan di Ben Pastor e, diciamocelo, voglio un gran bene al nostro Martin ;)

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