La vendicatrice, Marc Dawson, 2017
Determinata,
forte, tatuata ma soprattutto Vendicativa.
Beatrix
Rose ha sete di vendetta: deve riuscire a compiere il suo lavoro, il suo
mandato per rivendicare tutto quello che le è stato tolto dalla vita, dalla sua
famiglia: uno marito perduto e una figlia ritrovata. Tatuaggi sul corpo che
parlano, che raccontano. Ha bisogno di tenere piccolo pezzetti di pelle liberi
per i futuri tatuaggi, per tatuaggi che nel momento giusto verranno disegnati
sulla sua pelle per ricordarsi chi è, per ricordare il fuoco che arde dentro di
lei. Ma il tempo non è a suo favore e proprio per questo dovrà uccidere e
combattere iniziando proprio da lui, il Numero Dieci.
Una
storia di servizi segreti, agenti, tradimenti, morte, sangue e armi da caricare
e scaricare. Da sfondo un paesaggio difficile da descrivere, ma comunque reale.
Da Marrakech alla Somalia, un viaggio tra terroristi e luoghi proibiti dove
solo la sua professionalità e sete di riscatto possono aiutarla nella sua
impresa.
Perché
Beatrix è sola, è un cane sciolto, che non ha bisogno di aiuto, non ha bisogno
di nessuno che le ricordi il dolore che è impresso nella sua mente.
Perché
lei lo sa: vincerà.
Bellissimo,
autentico, veloce da leggere: l’altro lato della medaglia. Tra kalashnikov e
bombe a mano, tra mitragliatrici e silenziatori, una protagonista sui generis: una donna di cui tutti
hanno paura. Tutti la temono, tutti la cercano, tutti ne scappano.
E
fanno bene.
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