La donna che annusava le librerie, Kempes Astolfi, 2017
La storia di un amore,
di una vita, di un’amicizia, di una speranza, di un profumo e la voglia di
ricominciare.
La libreria Shakespeare
and Company, a Parigi: Denise osservò l’insegna, la S rossa di Shakespeare
e tutte le altre nere, chissà perché si chiese Denise, si ripromise di chiedere
appena dentro.
Entrò e diede inizio al suo rito. Chiuse gli occhi, allargò
le braccia e ispirò. Niente. Denise, durante il suo rituale venne notata da una
donna che la osservò con aria incuriosita e che decise: doveva sapere la sua
storia, il perché di quel gesto, sentiva dentro che quella ragazza appena
entrata in quel bookstore francese, aveva una storia da raccontare. Una bella
storia da narrare. E quella donna ne aveva bisogno. Necessitava di una storia,
per ricominciare.
Dopo qualche giorno, il telefono di Denise, squillò: era
quella donna incontrata nella libreria. Era lei. Voleva sapere a tutti costi,
ma Denise non sapeva se era pronta per raccontare: per raccontare di lei e di
Adam, per emozionare e farsi emozionare, per soffrire di nuovo fisicamente e
mentalmente, per provare a trovare conforto negli occhi di una donna che
avrebbe trasformato la sua vita in un articolo di un blog.
Dopo il primo incontro si trovarono nella biblioteca di
Clarksville, il luogo in cui Denise aveva deciso di ricominciare a vivere.
Iniziò in quel momento il suo racconto.
Subito dopo partì: partì per uno dei suoi lunghi viaggi, in
cerca di speranza, di ricordi, di profumo,
di quel profumo, di quel libro, di quella libreria, di quell’amore che non
poteva credere essere perduto per sempre.
Denise amava. Denise ha amato e amerà per sempre. Ma quello
che Denise imparerà, grazie all’aiuto della giornalista, ormai sua ombra e
consolatrice, sarà quello di iniziare ad amare se stessa, a ritrovarsi, prima
di chiudere per sempre con il suo doloroso passato.
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