Romanzo con angolo cottura, Marco Giarratana
Noi
sto Scief lo vogliamo conoscere.
Beh
si a dir la verità, l’abbiamo già conosciuto.
Ha
una barba lunga e morbida, vestiti casual, magliette con scritte, giacche e
camicie a quadri.
L’uomo
Senza Tonno ha trovato la sua strada perdendosi.
Un
eroe del nostro millennio. Sì, perché Marco si è reinventato partendo da zero,
grazie ai social, grazie a Facebook, Instagram, ma soprattutto grazie al suo
piglio carismatico.
L’Uomo
Senza Tonno è un playboy (lui potrebbe ridere a questa frase) ma diciamo che
impegnarsi in modo vincolante non è il suo forte, preferisce il salto di fiore
in fiore, fino a quando arriva una donna, quella donna dall’aria sexy, con un
cervello ancora più sensuale.
L’Uomo
Senza Tonno è da conoscere perché sa cucinare.
Cucina
per gli altri ma soprattutto cucina per se stesso.
Cucina
per amor proprio e per la felicità dei palati altrui.
Sa
fare la spesa con divertimento ed energia, palpa pesci, melanzane, frutti,
palpa cibi con amore per gli ingredienti, amore per la tradizione, per tutto
ciò che è buono ed esteticamente ordinato.
L’Uomo
Senza Tonno ha fallito, ma si è rialzato dimostrando a Donna Ansia (grazie anche all’aiuto del Comitato di supporto) di farcela.
Sempre.
Sa
di casa.
L’Uomo
Senza Tonno ha dietro di sé una famiglia forte, una famiglia di valore, una di
quelle famiglie del Sud Italia che ti riempiono il piatto e il cuore di amore.
L’Uomo
Senza Tonno ha degli amici, gli amici di sempre, per sempre, gli amici del
gruppo “Figli di Bottarga”.
Gli
amici dell’ “usciamo a bere qualcosa” e ti scoli quella giusta quantità di
Negroni per averne i postumi il giorno dopo.
Ma
una domanda ci è rimasta in testa: perché Uomo Senza Tonno?
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