Il terzo relitto, Barbara Bellomo

Isabella ormai vice direttrice al Museo archeologico di Avola desistette da quell’invito: non le interessava partecipare a un Convegno di archeologia subacquea, ma spinta dal suo capo Giovanni e da quel week end poco entusiasmante che l’aspettava decise di accettare e partire alla volta di Genova.
La sua piccola grande e folle mania, da un po’ di tempo latente, ritornò: mani sudate, formicolio ben noto ai polpastrelli, battito cardiaco accelerato, eccitazione: in quel momento, il piccolo tesoro finì nella sua borsa.
Gli incontri casuali non tardarono ad arrivare: il noto studioso Anderson, dio del mare, il professor Tridente, direttore del più importante centro di archeologia subacqueo del Mediterraneo, quello di Milazzo ed infine Ottavio, giovane e affascinante avvocato.
Nulla è come sembra: accade così anche nella storia. Un nome, un fraintendimento di troppo, un’ omissione, un errore, un segreto.
La curiosità, il passato si impossessano ancora di Isabella che decide di svelare un segreto antico, un tesoro prezioso, una vicenda dolorosa, finita a metri e metri di profondità sotto il livello del mare.
Di chi può fidarsi? Anderson? Sposato, con famiglia. Ottavio? Giovane, interessante (e interessato).
Nel piccolo arcipelago delle Eolie, verità nascoste che solo la determinazione di Isabella riusciranno a portare di nuovo a galla.

Solo così, guardando da quel balcone con una visuale mozzafiato davanti al mare simil a una piatta tavola, tra il profumo di salsedine e il vento tra i ricci capelli rossi, dove il mare è vita ma è anche morte, sentirà il bisogno di comprendere, conoscere e incontrare chi è riuscito a salvare la città eterna da una delle battaglie più sanguinose di sempre.

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